La pandemia di COVID-19, a causa del suo isolamento insulare per diversi mesi, ha evidenziato la vulnerabilità della Martinica ancora troppo elevata per la salute. Infatti, durante i corsi di cancro, le fasi chiave a volte non vengono eseguite perché alcune valutazioni delle estensioni sono possibili solo nell'esagono. Questi ritardi sono stati particolarmente prolungati durante la pandemia. Da qui l'imperativa necessità di aumentare l'autonomia sanitaria dell'isola e rafforzare così la resilienza della Martinica, che nel corso degli anni vede aumentare esponenzialmente il numero di tumori (cancro alla prostata, cancro al seno...), endometriosi, patologie cardiache e patologie neurodegenerative (Alzheimer, sclerosi multipla). Il progetto di creazione del Caribbean Institute for Nuclear Imaging, Diagnosis and Treatment of Cancers, in gestazione presso CHUM, trova la sua legittimità qui: un complesso sanitario di eccellenza, un vero e proprio salto quantico nella gestione di queste patologie, porterà una prestazione medica indispensabile sia in Martinica che nel bacino caraibico e sarà così l'iniziatore di una nuova dinamica organizzativa. La configurazione unica di questo istituto riunirà, in un unico luogo, il ciclotrone e le attività cliniche e radiofarmaceutiche che consentiranno una gestione ottimale dei pazienti martinici e caraibici che soffrono in particolare di cancro.