L'Europa deve accelerare il suo ingresso nell'era del riutilizzo. La vecchia equazione di economia lineare "produce, use and throw away" non è più valida. Tuttavia, una parte significativa di elettrodomestici riutilizzabili, libri, vestiti, RAEE, mobili e cibo vengono ancora sprecati e messi in discarica. Nonostante l'approccio alla gerarchia dei rifiuti in vigore — Ridurre, riutilizzare e riciclare — e il fatto che le città e le regioni stiano sostenendo alcune iniziative di riutilizzo, il riutilizzo potrebbe essere molto ulteriormente sviluppato: i programmi sui rifiuti in vigore comprendono il riutilizzo, ma privilegiano il riciclaggio, anche se il riutilizzo è più rispettoso dell'ambiente e della società. Pertanto, il progetto intende essere uno strumento che contribuirà a stimolare il riutilizzo delle politiche pubbliche, formando formalmente un'attività che viene solitamente intrapresa in modo marginale e parziale, e che, adeguatamente gestita, può promuovere la sostenibilità ambientale, l'occupazione e la solidarietà. A differenza dei precedenti progetti di prevenzione dei rifiuti, 2LIFES si concentra esclusivamente sul riutilizzo e, più specificamente, sul riutilizzo promosso dalle pubbliche amministrazioni, un aspetto in sospeso in quanto di solito promosso dal terzo settore. Il progetto riunisce città e regioni avanzate nel sostegno politico del riutilizzo, oltre ad altre che sono in procinto di farlo. Il problema delle masse di beni riutilizzabili prematuramente riciclati o addirittura in discarica è trasversale in tutta Europa. I principali risultati attesi sono lo sviluppo di nuovi canali, infrastrutture e protocolli per il riutilizzo attraverso gli strumenti in vigore, nonché la sensibilizzazione delle famiglie, delle imprese e delle amministrazioni in merito alla necessità di modificare i modelli di consumo. Ci si può aspettare anche lavori verdi attorno alle iniziative di riutilizzo. Il quadro di Interreg Europe per il coinvolgimento delle parti interessate è eccellente per 2LIFES, dal momento che le iniziative di riutilizzo richiedono la collaborazione dei servizi dei rifiuti urbani con le PMI, la società civile, le ONG, le imprese sociali e i servizi di formazione e occupazione.
