Il gallo del collare, malattia della vite causata dall'Agrobacterium vitis, determina una diminuzione della resa di circa il 20-40 % e talvolta la morte della pianta. In natura, vari vincoli biotici e abiotici (freddi) influenzano il processo di infezione mediata da A. vitis. A. vitis è presente in tutto il vigneto in stato latente fino a quando non trova condizioni favorevoli per il suo sviluppo (a seguito di forti geli invernali o grandine che causano danni o scoppio). I tumori formano e distruggono il sistema vascolare, con conseguente morte del giovane ceppo di vite. Poiché l'agente patogeno è sistemico, finora non esistono mezzi efficaci di controllo chimico. Un ceppo batterico Paraburkholderia phytofirmans PsJN in grado di (i) proteggere la vite da numerosi stress biotici e biotici, (ii) promuovere la crescita della vite (radici e parti aeree) dopo l'inoculazione attraverso il sistema radicale è stato studiato per molti anni nel laboratorio RibP. Il PsJN ha la stessa nicchia ecologica (navi di xilema) di A. vitis e protegge la vite dal gelo, causa principale della diffusione di A. vitis. Abbiamo dimostrato che il ceppo PsJN induce una significativa riduzione della dimensione tumorale. L'obiettivo è quello di ottimizzare l'uso del ceppo batterico PsJN o delle biomolecole elcitor sintetizzate PsJN come nuovo mezzo di biocontrollo per controllare il gallo del collare nelle viti.